Io credo nella musica. Ci credo davvero.
Credo che possa farti chiudere gli occhi e lasciarti immaginare ciò che vorresti e che non puoi avere.
Credo che sia capace di farti vivere quelle esatte sensazioni.
Oppure ti conduce in terre lontane, dove non ti sei mai inoltrato fin'ora. Terre magari in cui però non puoi inoltrarti.
Certo, basta solo trovare la melodia giusta, quella giusta per te.
Ho appena finito di leggere Novecento di Baricco.
Ho appena messo su Bloodstream degli Stateless.
E mi vengono in mente immagini differenti, come se fosse un gioco di analogie.
Vedo del velluto rosso, delle tende dalle quali riesce a filtrare una luce accecante.
Vedo una mano che mi sfiora il collo, una mano che non conosco ma che sento mia.
Vedo un letto disfatto; non un disordine che turba, ma quel disordine che scaturisce dall'intimità. Lenzuola disfatte e calde.
Vedo un gate, un sorriso.
Sento, si, posso anche sentire.
Sento un po' di imbarazzo.
Sento le dita incastrate tra le sue, anche se non so chi sia.
Come se fosse un gesto usale, fatto mille volte.
Dicono che le immagini valgono più di mille parole. Io ieri ho visto una immagine, un veloce fotogramma e ci ho creduto.
Ma non so se sono capace di affidarmi a questo.
Bloodstream è finita, riapro gli occhi e torno in patria.
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